Gentile signora,
il genotipo 3 del virus C viene considerato un genotipo a “resistenza intermedia” alla terapia, per cui in caso di presenza di fattori clinici di non risposta alla terapia, quali la fibrosi avanzata l’alta viremia e l’assenza di risposta a 4 settimane di trattamento, è consigliabile prolungare la terapia a 48 settimane, in tal modo si aumentano chanches di ottenere una risposta virologica sostenuta. Il trapianto non è nemmeno da prendenre in considerazione nel suo caso: il fibroscan e l’ARFI sono metodi indiretti di valutazione della fibrosi che sono tra l’altro influenzati da fattori “istantanei” come il grado di infiammazione del fegato, la presenza di steatosi (costantemente presente nel genotipo 3 che è esso stesso “creatore” di steatosi) o il pasto. Tali esami indicano nel suo caso semplicemente la verosimile presenza di una fibrosi avanzata, ma tali dati vanno accuratamente integrati con gli altri clinico/laboratoristici che la riguardano. Il trapianto di fegato è riservato esclusivamente alle cirrosi epatiche “cliniche” (ovvero con piastrinopenia, milza ingrossata, varici esofagee, indici di protidosintesi o di colestasi alterati) in fase di insufficienza epatica grave (ascite, rottura di varici, encefalopatia, epatocarcinoma), tali situazioni estreme sono molto lontane dalla sua condizione. Per tale motivo il consiglio è quello di continuare la terapia considerando che, se ben condotta, e per tempo sufficiente, ha circa il 70% di possibilità di eradicare il virus.