Non è così facile “spazzare” le arterie: e oltretutto, a suo papà le hanno già in parte “spazzate” (il bypass e gli stent servono proprio a questo). Per cercare di fare in modo che la malattia non progredisca o che progredisca più lentamente, è necessario attuare tutte le procedure di prevenzione secondaria (avere un buon controllo della pressione arteriosa, della glicemia, del colesterolo, da ottenere anche con l’ausilio dei farmaci indicati; non fumare; ricordarsi sempre di assumere la terapia cardiologica prescritta; ricordarsi i controlli periodici dal cardiologo). Certo, la presenza di ridotta funzionalità cardiaca è un indice prognostico sfavorevole, ma anche in questo campo la terapia farmacologica e non farmacologica consentono di controllare bene i sintomi e, in alcuni casi, anche di migliorare la prognosi (= andamento della malattia) a distanza. Provate a discutere con il vostro cardiologo curante dell’eventualità della terapia elettrica dello scompenso (= impianto di uno stimolatore biventricolare), argomento che io posso solo suggerire a grandi linee non essendo a conoscenza dei dettagli delle condizione cardiologiche di suo papà. L’acido urico alto si può (e si deve) controllare bene con i farmaci: il vostro medico saprà certo prescrivere quello più indicato. Cordiali saluti.