Il virus dell'epatite C viene trasmesso al figlio dal 4% delle madri con infezione "attiva" (con HCV-RNA nel sangue e non solo con anticorpi anti-HCV). Le transaminasi non sono un buon indice di "infezione attiva" nella mamma, perché durante la gravidanza si normalizzano anche in mamme con "infezione attiva". Non ci sono prove che il virus sia trasmissibile con l'allattamento, per cui non si ritiene di proscrivere l'allattamento al seno da parte di madri infette, anche se, a mio parere, occorre evitare l'allattamento da parte di madri con ragadi o altre lesioni sanguinanti. Per identificare l'infezione nel bambino occorre ricercare l'HCV-RNA a 6 e 12 mesi dalla nascita. Gli anticorpi anti-HCV alla nascita sono positivi perché sono trasmessi dalla mamma al bambino. Non vi sono prove certe dell'esistenza di anticorpi protettivi contro l'HCV (anche se è probabile che esistano) pertanto non è dato sapere se questi anticorpi siano presenti nel latte materno e possano svolgere la loro azione preventiva con l'allattamento.