Buonasera Dottori.. Io ho iniziato una cura a base di psicofarmaci verso diciamo fine gennaio 8 mesi fa' più o meno assumendo cymbalta 30 mg 1 volta al giorno x 15 giorni dopo di che sono passata a cymbalta 60 mg la terapia è stata molto efficace senza crearmi problemi apparte le prime pillole che mi davano una leggera nausea.. Il giorno 4/10/2017 scopro di essere in gravidanza contatto la psichiatra x la notizia e x come dovevo comportarmi con l assunzione del farmaco.. Telefonicamente mi dice di passare a cymbalta 30 mg solo x 3 giorni cioè giorno (6-7-8) e di sospendere tutto dopo solo 3 giorni di scalo..
Il giorno 9/10 primo giorno senza pasticca tutto bene la sera inizio ad avvertire un leggero mal di testa dopo di che dal giormo 10/10 ad oggi 13/10 sto malissimo con forti sbandamenti o vertigini nn so come definirli continui in tutta la giornata legati a nausea e stati di improvvise crisi di pianto.. Da ieri inizio ad accusare anche a volte dei fastidi nel sentire alcuni rumori come quello del (phon) la sera mi compare una macchiolina rossa chiara nn intensa all interno dell occhio e accuso molta stanchezza agli occhi come se a fine giornata avessi sforzato tantissimo la vista dormendo scompare la macchia e verso sera si ripronuncia.. ho misurato la pressione ieri in farmacia mi è stato detto che era ottima ma questi sintomi iniziano a mettermi paura .. volevo chiedere se è normale se sono sintomi da astinenza da sospensione quanto durano se devo preoccuparmi avendo una gravidanza agli inizi proprio.. aspetto risposta grazie mille
Premesso che in gravidanza è sconsigliata l'assunzione di qualsiasi farmaco o sostanza (anche l'alcool) che non sia strettamente necessaria sulla base di una valutazione sul rapporto rischio/beneficio da parte del medico specialista, ritengo che alcuni sintomi (come il riacutizzarsi dell'ansia e di alcuni sintomi depressivi) possono essere legati alla sospensione del farmaco. Tuttavia per una valutazione più precisa e corretta ritengo opportuna una consultazione dello specialista psichiatra che eventualmente potrà confrontarsi anche con il ginecologo per consigliarla in merito ai provvedimenti da adottare.