La colestasi intraepatica gravidica (CIG) è una condizione che si può presentare durante la gravidanza, manifestandosi con il solo prurito, oppure con una situazione clinica di colestasi più grave. Essa frequentemente si ripresenta in gravidanze successive o se la donna assume contraccettivi. Compare quasi sempre nel terzo trimestre della gravidanza. Il primo disturbo è il prurito. Esso può rimanere l’unico sintomo o, come più spesso accade, essere seguito, dopo 1-2 settimane, da subittero o da ittero (colore giallastro della pelle) vero e proprio. Per quanto riguarda l’esito della gravidanza, si ha frequentemente parto prematuro e/o sofferenza fetale, che può imporre l’esecuzione di un parto cesareo. Nella madre si può spesso verivicare una emorragia uterina, specialmente se vi sia stata una coagulazione intravascolare disseminata. La terapia più efficace è quella con acidi biliari (UDCA), che non solo riducono la colestasi, ma hanno anche un’azione favorevole sul feto, in quanto tendono a riportare verso la norma l’alterazione dei sali biliari. Tuttavia, la terapia con UDCA non sempre risulta sufficiente: in questi casi, o quando il prurito sia molto intenso, si associa la colestiramina, una resina a scambio ionico che diminuisce il riassorbimento intestinale dei sali biliari, facilitandone quindi l’eliminazione. La colestasi gravidica scompare nelle prime due settimane dopo il parto.