Si parla di bradicardia quando la frequenza cardiaca è inferiore a 60 battiti al minuto. Crisi vagale è un episodio caratterizzato dalla sensazione di immininente perdita di coscienza associata a sintomi come stanchezza, sudorazione fredda, annebbiamento della vista, disturbi gastrici. Talvolta queste crisi terminano con la vera e propria perdita della coscienza e con la caduta a terra (si parla in questi casi di sincope). Queste crisi sono il risultato di un complesso meccanismo che coinvolge il sistema nervoso centrale e il “sistema neurovegetativo” (“vago-simpatico”) e si realizzano attraverso una marcata riduzione della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca che portano alla improvvisa riduzione dell’afflusso di sangue al cervello. In genere queste crisi vagali si osservano in soggetti giovani in particolari condizioni psicofisiche (forti emozioni, vista del sangue, assunzione di alcol, digestione) e ambientali (ambienti caldi e affollati) e sono avvertite come il progressivo venir meno dello stato di coscienza. La comparsa di blocchi parossistici (blocchi improvvisi e transitori) o a livello del “nodo del seno” (che è il centro di comando elettrico del cuore) o a livello del “nodo atrioventricolare” (nodo obbligato di passaggio degli impulsi elettrici dagli atri ai ventricoli) può seguire ad una forte attivazione del “vago”. Questi blocchi di fatto si manifestano con una riduzione più o meno marcata della frequenza cardiaca e possono determinare disturbi come capogiri, senso di mancamento o vere e proprie perdite di coscienza. L’interpretazione dei fenomeni sopra descritti deve comunque avvenire all’interno della valutazione complessiva dell’apparato cardiocircolatorio.