Le dico sinceramente che non amo molto l' associazione terapeutica che è stata scelta per sua madre. Però è una combinazione di farmaci lecita ed utilizzata da molti colleghi per cui non mi permetto di criticare, anche perchè le scelte terapeutiche sono giustamente dipendenti dall'impressione clinica suscitata nel medico dallo specifico paziente.
Ciò detto, mi sembra molto opportuno che lei rivolga la domanda al collega che ha avviato questa terapia, compreso il dubbio circa la possibile sovrapposizione di eventi patologici sovrapposti (appunto, ischemie cerebrali nuove). Solo se dovesse riscontrare un atteggiamento di chiusura da parte del collega rispetto all'eventualità di variare il regime terapeutico e/o di assumere nuovi accertamenti, avrebbe buon motivo di richiedere altri pareri.
Saluti