Numerosi studi epidemiologici hanno mostrato che un lieve-moderato consumo di alcol (vino-birra) riduce l’incidenza delle malattie cardiovascolari. Alcuni ricercatori italiani hanno riesaminato questi studi nel loro complesso e hanno riscontrato una significativa riduzione del 32% del rischio vascolare nei soggetti che bevevano vino. La riduzione riguarda non solo gli eventi cardiaci e cerebrovascolari ma anche la mortalità. Naturalmente in questi studi vi sono variabili non note che possono rendere più complessa l’interpretazione dei dati. Tra questi fattori che possono, oltre al vino, aver inciso sui risultati vi sono la dieta, l’attività fisica, caratteristiche comportamentali e altre ancora. Inoltre questi studi epidemiologici hanno considerato soggetti prevalentemente giovani, seguiti per un breve lasso di tempo. Per verificare un eventuale effetto salutare del vino uno studio dovrebbe durare almeno 1-2 anni e dovrebbe prendere in considerazione i fattori di rischio coronarico (p. es.l’assetto lipidico dei soggetti). Esistono comunque dati recenti che dimostrano un favorevole effetto del vino su indici che esprimono l’attività del processo aterosclerotico. Quindi il problema non ha solo radici commerciali. Per quanto riguarda la frutta credo sia da preferire comunque quella fresca per l’apporto di vitamina C, sali minerali e sostanze antiossidanti. Attenzione al valore calorico della frutta secca. Per la cioccolata non vi sono elementi sostanziali di un suo effetto protettivo verso i fattori che favoriscono l’aterosclerosi.