Salve, mio marito ha contratto la rickettsiosi, risulta positività al test weil felix e conferma con anticorpi anti rickettsia conorii IgM. L'esordio è stata una febbre fortissima e tachipirino resistente per 3 giorni. Nessun eritema, ma forti dolori articolari, cefalea anch'essa intensa, sudorazione profusa e stato quasi confusionale. Essendo capitato nel pieno periodo influenzale (febbraio), al 3°giorno di febbre è stato trattato inizialmente come da complicazione influenzale con un antibiotico ad ampio spettro. Terminata la cura di una settimana, persistendo forti malesseri (dolori articolari acuti, astenia importante e febbre ogni sera a 37.5) ha fatto vari esami e scoperto la rickettsiosi. E' in cura con tetracicline. Causa diagnosi tardiva, non è stata individuata nè la tache noir, nè è mai stata vista e rimossa la zecca. Quali precauzioni dovremmo prendere in casa? C'è il rischio che la zecca possa, una volta terminato il pasto, essersi staccata ed essere rimasta in casa (magari nascosta tra i vestiti) oppure nel modo di staccarsi l'insetto si spezza e dunque muore? Quanto sopravvive in casa senza mangiare? Preciso che mio marito non è mai stato in zone rurali, ma è stato in stretto contatto con una persona che va settimanalmente in montagna con il suo cane da tartufo. Grazie
Non vi è contagio interumano. La zecca può essersi staccata dopo avere morso anche fuori casa. Se ritenete opportuno controllate il vestiario.