Non trovo alcuna attinenza tra il risultatodi questo EEG e la storia di epilessia secondaria al sanguinamento dell'angioma. Quest'EEG in sostanza ci dice (o meglio, il refertatore ci dice) che il suo livello di attivazione della corteccia era in quel momento più alto rispetto a quello che si ottiene facendo rilassare bene il paziente (in sostanza era un pò agitatella) e che, ogni tanto, nella zona temporale sn si attivava una generazione di potenziali diversi dal solito, ma non necessariamente di natura epilettica. Io starei tranquilla, perchè è assai probabile che gli attacchi epilettici trascorsi non fossero legati alla presenza dell'angioma, ma al suo sanguinamento.
Saluti