Gentile signore,
la tachicardia ventricolare costituisce una aritmia minacciosa per la vita. Nel giovane, quale è il suo amico, può essere dovuta sia a malattie “strutturali” sia a malattie “primitivamente elettriche”. Il primo gruppo comprende la cardiomiopatia ipertrofica, la cardiomiopatia dilatativi, la displasia aritmogena del ventricolo destro, la Sd di Brugada; il secondo le “canalicopatie”. L’iter diagnostico terapeutico cui è stato sottoposto il suo amico è corretto se, come lei scrive, è stato sottoposto a studio elettrofisiologico in base al quale si è deciso di ablare il circuito della T.V.. In genere tale procedura ha il successo nel 90% dei casi. Nella situazione di T.V. recidivante con compromissione dello stato emodinamico o in presenza di un sopravvissuto ad arresto cardiaco vi è la indicazione alla applicazione di un ICD che può essere affiancato a una terapia farmacologia in relazione alla patologia di base.
Indubbiamente quella del suo amico è una situazione difficile, in cui utile sarebbe stato conoscere la patologia alla base della aritmia.