Il farmaco – come tutti i “macrolidi” = classe di antibiotici cui appartiene il
Veclam” – possono ( in rari casi) rendere disomogeneo il periodo refrattario delle
cellule cardiache e quindi predisporre ad aritmie anche gravi. Condizioni associate,
quali concomitante assunzione di altri farmaci ( ad esempio aminofillina o
amiodarone) o ipopotassiemia, possono predisporre alla dispersione della
ripolarizzazione. Un allungamento del periodo refrattario delle cellule
cardiache è riconoscibile tramite l’ elettrocardiogramma ( aumeta la durata del cd “
QT”), per cui nel dubbio di un effetto indesiderato del farmaco - oltre che
sospenderlo - si può fare un ecg.
E’ comunque improbabile che il disturbo rimanga a distanza dalla sospensione della
medicina.
E’ più probabile che soffra di una aritmia cardiaca, verosimilmente estrasistolia (
disturbo benigno).