Salve, mi chiamo Simonetta e da quando ho 20 anni (ora ne ho 46) soffro di tachicardia. Ho circa due episodi all'anno della durata di 2 ore con 200/220 battiti al minuto. Nel '82 ho effettuato tutta una serie di esami di approfondimento, che non hanno portato a rilevare particolari problemi. Quindi "mettendomi il cuore in pace", si fa per dire, ho fin qui accettato la tachicardia come un problema legato allo stress e al mio modo di essere sempre superattiva (infatti la tachicardia sopraggiunge sempre, a mio parere, in quei momenti legati ad un eccessivo periodo di stress o a supereccitamento dovuto alla mia iperattività). L’ultimo episodio è avvenuto il 23 gennaio di quest’anno. E’ stata più dura del solito, in quanto la tachicardia è durata 3 ore e al termine ho avvertito una botta fortissima all’interno del torace. Nei giorni successivi all’episodio ogni tanto avvertivo come dei sobbalzi del cuore (cosa che precedentemente non mi era mai successa). In seguito a ciò, mi sono decisa a effettuare un controllo con visita e ECG in data 16/3/2007. Queste sono le note che il cardiologo mi ha rilasciato.
Le note di anamnesi: episodi di aritmia ipercinetica parossistica (TPSV probabile) mal tollerata in paziente con anomalie della conduzione AV ECG RS a 90bpm. PR breve (0,10 sec.) T negativa in D3 non significativa Esame Obiettivo PA 130/80, click mesosistolico alla punta Conclusioni Pre-eccitazione. TPSV. PVM. Terapia consigliata ECOCG Esame elettrofisiologico con indicazione ed ablazione TC mediante RF della conduzione accelerata. Piccole dosi di betabloccanti: Sequacor 2,5 1 al mattino
Cosa mi consigliate, procedo o è meglio sentire altre “campane”. Grazie mille, attendo risposta. Simonetta
Risposta del medico
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Sarebbe opportuno eseguire lo studio elettrofisiologico per confermare la diagnosi e stabilire l’indicazione ad eventuale ablazione. Quest’ultima potrebbe risolvere definitivamente il Suo problema.