Sostanzialmente l’impianto di pacemaker è una procedura priva di grossi rischi: viene effettuata in sala di elettrofisiologia, non in sala operatoria (non è un intervento chirurgico), e le principali problematiche sono legate alla eventuale infezione della tasca (cioè della sacca sottomuscolare pettorale dove viene alloggiata la pila). La risposta relativa al quesito se suo papà potrà tornare allo stesso tipo di lavoro non dipende tanto dall’impianto del pacemaker in sé (che comunque richiede poi circa 3 settimane di riposo) ma dal tipo di cardiopatia che ha portato alla presenza delle pause prolungate (cuore senza battiti per quasi 5 secondi): è opportuno, se non lo ha ancora fatto, eseguire un ecocardiogramma. Con l’esito di questo esame, se vuole, può riscrivere.