Salve, sono ancora il ragazzo che Le ha posto alcune domande sulla sopravvivenza nei soggetti operati per coartazione aortica. Lei ha detto che è generalmente sovrapponibilie a quella dei soggetti normali anche se vi sono alcuni fattori che vanno considerati caso per caso e fra questi anche quello dell'ipertensione arteriosa. Vorrei anzitutto sapere da Lei se un'
Ipertensione arteriosa trattata farmacologicamente (con farmaci che riportino i valori ad uno stato normale oppure di ipertensione lieve) riduca la speranza di vita. Inoltre vorrei una Sua opinione su quello che capita a me: io sono un soggetto molto emotivo e tutte le volte che mi accingo a misurare la pressione, sia dal medico che a domicilio (anche se a casa il fenomeno è meno rilevante) entro in un completo stato di agitazione che avverto molto bene (sento anche i battiti del
Cuore molto accelerati) e che non riesco a controllare, e questo perchè sono consapevole dell'importanza fondamentale che riveste, nell'ambito della mia cardiopatia, il fatto di avere valori pressori nella norma. Questa paura di avere la pressione alta fa sì che i valori che il medico riscontra alla prima rilevazione siano di 160/75 salvo poi ridursi. Ho anche fatto un holter pressorio ed alla prima rilevazione ha dato come risultato 160/100 a causa della mia agitazione, poi dal momento che non vedevo più niente sul display e quindi convinto che l'apparecchio non funzionasse mi sono tranquillizato e alla fine ha dato come risultato medio sulle 24 ore 122/67 e il medico ha scritto sul referto "normale profilo pressorio circadiano". Secondo Lei è questa la mia vera pressione? Se fosse questa potrei definirmi iperteso oppure normoteso? Se dal medico alla prima rilevazione la sistolica è pari a 160 in uno stato di forte agitazione, quale sarebbe secondo Lei la sistolica in condizioni di normalità? Sperando in una sua risposta alle mie numerose domande, mi scuso per il disturbo e Le porgo cordiali saluti.