Salve, un mio familiare è affetto da diverso tempo da cirrosi epatica scompersata (Child C13) da HBV ed emocromatosi. Per quanto riguarda l'infezione da HBV, segue da circa 2 anni una terapia con lamivudina e adefovir, la quale, sebbene abbia sortito un'ottimo effetto a livello virale (rapido azzeramento dell' HBV-DNA in meno di 3 mesi e persistenza ad oggi di questa condizione), non è stata accompagnata da un altrettanto miglioramento della funzionalità epatica, che di fatto è andata progressivamente peggiorando. Avendo eliminato il fattore virale, il mio sospetto è che sia l'emocromatosi ad aver determinato questo peggiornamento. La mia domanda è la seguente: cosa si può fare sul fronte dell'emocromatosi a questo punto della malattia, considerando la scarsa funzionalità epatica residua e, in generale, le condizioni precarie in cui il paziente versa (encefalopatia, stanchezza, anemia, ...)? Ho letto in Internet che una terapia efficace per l'emocromatosi consiste nella pratica di salassi, ma sarebbero indicati anche in un caso come questo? Se no, esistono alternative valide, sempre nell'ottica di migliorare la prognosi del paziente? Grazie.
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
La terapia con salassi è efficace in una percentuale elevata di casi ma non in tutti i casi. Se la situazione epatica dovesse precipitare l’unica possibile soluzione potrebbe essere data dal trapianto di fegato, se possibile.