La “malattia di Caroli” è caratterizzata da dilatazioni cistiche congenite intraepatiche. E’ una malattia ereditaria autosomica e recessiva. Le dilatazioni possono interessare un solo lobo (generalmente il sinistro) o segmento, oppure essere diffuse. Col termine di “sindrome di Caroli” s’intende l’associazione, discretamente frequente, con la fibrosi epatica. Piuttosto comune è anche l’associazione con le dilatazioni cistiche congenite delle vie biliari extra-epatiche e con la policistosi renale. La terapia di scelta della malattia e della sindrome di Caroli è quella chirurgica, poiché la terapia antibiotica può tamponare solo provvisoriamente gli episodi colangitici, che diventano sempre più frequenti e man mano sempre più resistenti ai farmaci. L’intervento dev’essere precoce. Le resezioni sono da preferire ai drenaggi endoscopici o chirurgici perché più radicali ed efficaci, anche ai fini del rischio neoplastico. Il tipo d’intervento è dettato anche dalla estensione della malattia, oltre che dalle condizioni generali del paziente. Per tale motivo la cosa migliore è di rivolgersi ad un buon Centro Chirurgico che ha esperienza con le malattie epatiche croniche, come ad esempio un Centro che è abilitato alla effettuazione anche di trapianti di fegato. Di tali Centri ve ne sono numerosi in Italia, e tutti di eccellente qualità, per cui Le consiglio di rivolgersi ad nuno di questi, magari quello più vicino a lei.