Le pillole più comunemente utilizzate per prevenire il concepimento sono delle associazioni di due ormoni, un estrogeno ed un progestinico.
Il primo inibisce l'ovulazione, il secondo agisce impedendo l'eventuale impianto dell'ovulo fecondato sulla parete uterina.
La somministrazione di questi farmaci interferisce certamente con la secrezione di ormone follicolo-stimolante (FSH) e luteizzante (LH); l'azione contraccettiva è proprio il risultato dell'azione di questi farmaci sia direttamente sull'utero che attraverso una influenza sul rilascio di FSH ed LH.
La mancata ovulazione (ad opera degli estrogeni), per quanto possa sembrare innaturale, non è dannosa. Durante il menarca (età feconda) ogni donna porta a maturazione circa 400-500 ovuli, tuttavia le ovaie contengono decine di migliaia di follicoli; un corredo, quindi, abbondantemente sovradimensionato che non è stato progettato per essere esaurito! In talune circostante (cisti ovariche e disordini di vario genere) i ginecologi possono ricorrere alla prescrizione della pillola proprio per "mettere a riposo" le ovaie.
La mestruazione è la conseguenza dell'interruzione repentina della somministrazione degli ormoni, in realtà è una falsa mestruazione.
Voglio comunque sottolineare che questi prodotti sono farmaci a tutti gli effetti, esistono dei rischi e degli effetti collaterali connessi al loro uso e deve essere sempre e comunque un medico a valutare l'opportunità di ricorrere ad una simile soluzione ed a farle effettuare dei controlli periodici.