Gentile utente, non posso che condividere una riflessione con lei. L'età comincia a correre, è vero, lei vorrebbe fare una famiglia, ed è nel suo pieno diritto desiderarlo e fare il possibile per ottenerlo. Allo stesso modo è nel pieno diritto del suo fidanzato esprimere perplessità in merito se non si sente pronto per diventare padre. Tenga conto che può darsi che potrebbe non sentirsi mai pronto, pertanto vivere nell'aspettativa potrebbe rivelarsi per lei un'illusione. D'altro canto è pur vero che uno dei due deve rinunciare a qualcosa per venire incontro all'altro: lei a un figlio tutto suo, il suo fidanzato nel sentirsi costretto a fare qualcosa per la quale non si sente pronto. Questo, non le nego, potrebbe diventare motivo di gravi discussioni nella coppia in fatto di ruoli e responsabilità; e queste, quando nasce un figlio, si moltiplicano esponenzialmente. Diciamo che non sarebbe il momento migliore per sentir cedere la terra sotto i piedi quando si è incinta, che ne dice? Nè sarebbe una gran bella faccenda portare un figlio avanti da sola con un marito/padre assente.
Questo per dire che la vostra fase di coppia è in fase di transizione: quando sarete sposati o convivrete, tutto cambierà e questi problemi emergeranno con vigore ed urgenza. Ogni anno passato verrà vissuto con rimpianto.
Passiamo alle soluzioni, in modo da mandar via questo alone di grigio che decisamente fa competizione con la nube vulcanica che viene dall'Islanda.
Soluzione 1: affrontare la crisi. Prenda di petto la situazione, e una volta per tutte esponete le vostre necessità per il futuro. Se la sua visione di se stessa "da grande" è una se stessa mamma, allora è importante che non vi rinunci. Visioni che non combaciano sono fonte di una vita non serena, mi creda. Trovate un obiettivo comune, probabilmente sarà la spinta necessaria perchè il suo fidanzato cominci a ponderare l'idea di diventare padre.
Soluzione 2: le trattative finiscono con una rottura dell'armistizio. Resta il futuro, bellissimo e ignoto. Di nuovo tutto in ballo.
A lei l'ardua sentenza, se si sente di mettere in discussione un rapporto di 3 anni e mezzo pur di non sentirsi una "donna a metà", lo faccia, e lo faccia con forza. Se non se la sente, forse non è così importante per lei. Si prenda il suo tempo, e un suggerimento: non decida troppo razionalmente, ma ascolti la sua parte più intima e profonda, ossia, decida "di pancia".
Un caro e cordiale saluto.
Dr. Delogu
http://ipnosicagliari.blogspot.com