Sebbene sia possibile che l’aumento delle aminotransferasi possa dipendere da assunzione di farmaci e/o da alimentazione scorretta, ciò non di meno è necessario verificare che siano escluse anche altre cause di alterazione delle aminotransfreasi quale segno di danno epatico e di presenza di un qualche “fattorE” che svolge azione di danno nei confronti del fegato. Pertanto, a parte i markers virali epatitici, che lei ha già eseguito, è necessario che si sottoponga a tutta una serie di altri esami, volti a ricercare altre cause di danno epatico, mano note, ma non per questo rarissime. Ae esempio, la ricerca di accumulo di ferro (ferritinemia, transferrinemia) per l’emocromatosi, o l’accumulo di rame (ceruloplasmina, cupremia) per il morbo di Wilson, amrkers di autoimmunità (ANA, AMA, ASMA, LKM), etc. Inoltre, se le alterazioni delle aminotransfcerasi dovessero perdurare da più di un anno è anche indicata l’effettuazione di una biopsia epatica in quanto l’esame istologico epatico può stabilire con maggior eprecisione l’entità del danno epatico e dare utilissimi suggerimenti circa la causa del danno stesso.