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Esperto Risponde

Sensazione di essere fuori dalla realtà

Buongiorno gentili medici,

sono una donna di 55 anni, alta 175 cm per 90 chili.

Da circa 30 anni soffro di ansia e depressione , ho sempre vissuto in un ambiente ansioso e agitato a causa dei miei genitori. Ad intervalli piu' o meno lunghi sono riuscita a vivere in modo abbastanza normale. Vengo al problema per cui vi scrivo. Una settimana fa ho avuto un episodio , durato parecchie ore, in cui mi sentivo come fuori da me stessa, le persone mi parlavano ma rispondevo a malapena e avevo gli occhi sbarrati....nel contempo ho iniziato a sudare copiosamente e ad avere sonno per cui mi sono messa a letto coperta fino agli occhi perchè mi sentivo spaventatissima.....non sono riuscita però a dormire.

Sono molto spaventata e per emergenza la mia dottoressa mi ha dato una compressa di Alprazolam o,25 mg per due volte al giorno. Non so che cosa pensare, non ho particolari disturbi se non ipertensione trattata con Bifrizide la mattina e Cardicor 2,5 la sera. Può essere la menopausa non ancora accertata? Lavoro in ospedale su 3 turni, il mio lavoro mi piace molto. Non faccio nessuno sport e non ho molta vita sociale, sono molto pigra. Grazie per un vostro consiglio.

I migliori saluti.

Risposta del medico
Dr. Emanuele De Vietro
Dr. Emanuele De Vietro
Specialista in Psicologia e Psicoterapia e Psicologia ad indirizzo medico

Salve,

si tratta di ansia con panico che all'apice può dare sintomi dissociativi come derealizzazione (sensazione di irrealtà). Ogni crisi di panico crea un circolo vizioso in cui i sintomi fisici alimentano quelli mentali e viceversa, paura della paura. L’esperienza dell’attacco di panico è decisamente invalidante ed è uguale a quella sperimentata da una persona di fronte ad un reale pericolo. Sicuramente è una situazione molto intensa emotivamente e cognitivamente, dopo la quale si ha la percezione di essere molto deboli, stanchi e confusi. Dopo aver subito il panico si vive nella costante paura possa tornare (paura della paura). Si tratta chiaramente di una trappola che mantiene la persona nella sensazione di panico. Questa paura induce il soggetto a monitorare costantemente i segnali fisici, di conseguenza l’ansia cresce e la paura si auto-alimenta (circolo vizioso di mantenimento).

La prima cosa che si pensa quando si è colpiti dal panico è che sta per manifestarsi un grave problema organico, irrisolvibile, come un infarto fulminante o un ictus. Per questo, all’attacco di panico seguono sempre accertamenti medici aventi lo scopo di individuare la causa del malessere vissuto. Se si trattasse di un problema legato alla sfera della salute sarebbe più facile da accettare piuttosto che percepire di avere qualcosa di psichico. Di conseguenza, escludendo la causa fisica l’individuo rimane incredulo e spaventato perché non sapendo a cosa imputare quel terribile evento ha la percezione di essere vulnerabile e fragile. In questo caso, è importante farsi aiutare da uno specialista che possa indurre la persona a sperimentare alternative ai pensieri scaturenti il panico, prima che tale patologia possa cronicizzarsi.

Infatti, in casi estremi gli attacchi possono manifestarsi molto frequentemente, addirittura anche più di una volta al giorno. Saluti

Risposto il: 20 Febbraio 2018