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Sette anni fa mia madre è stata colpita da

Sette anni fa mia madre è stata colpita da infarto di lieve entità, dimessa dall'ospedale ha ricominciato una graduale vita normale. Da allora ad oggi si sono verificati 5 o 6 episodi di Dolore a centro petto ma tutti in seguito giudicati non importanti dal medico del p.s. 10 giorni fa, un altro episodio con sintomi simili, ma stavolta è stata riscontrata un'Ischemia miocardica (non particolarmente importante) e dopo 4 giorni di degenza all'utic è stata dimessa. Quale iter diagnostico consigliate per poter avere una certa tranquillità ed un quadro più preciso delle condizioni della donna? E' consigliabile subito una coronarografia o è più opportuno partire un po' più da lontano? Ringrazio anticipatamente e mi complimento per il sito!
Risposta del medico
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La comparsa di angina pectoris ed ischemia miocardica in un soggetto che ha già avuto un infarto rappresenta una valida indicazione alla coronarografia. Alcuni dati sono peraltro utili per prendere definitivamente questa decisione. La sede dell’ischemia è diversa da quella del precedente infarto? Questa è una informazione utile a far sospettare che i vasi coronarici interessati siano più di uno. La terapia medica è ottimale, ovvero esistono condizioni per le quali i dosaggi dei farmaci antiischemici non possono essere aumentati per assicurare una adeguata protezione miocardica? Quali sono le condizioni generali della paziente e la stessa ha patologie croniche associate che hanno provocato alterazioni importanti della funzione di altri organi (fegato, rene)? Se l’ischemia è in sede diversa da quella dell’infarto e la comparsa di angina è avvenuta in corso di terapia medica ottimale l’indicazione alla coronarografia è molto forte e non è necessario fare altre indagini. La necessità di fare ulteriori esami strumentali prima della coronarografia può nascere nel caso non sia chiara la sede e l’estensione dell’ischemia. In questo caso bisogna ricorrere ad un test di imaging (Ecocardiogramma da stress o scintigrafia miocardica). Naturalmente se esistono margini all’ottimizzazione della terapia medica questa strada va perseguita. Come vede la risposta non è semplice e solo la conoscenza completa dei dati relativi alla paziente puo’consentire di precisare l’iter valutativo.
Risposto il: 02 Aprile 2004