Le varici sono vene superficiali permanentemente dilatate, su base per lo più ereditaria, favorita da soprappeso, vita sedentaria ed età. Si tratta di un patologia cronica tipica dei Paesi industrializzati, prevalentemente appannaggio del sesso femminile che negli uomini si manifesta soprattutto per motivi professionali legati ad attività lavorative che comportino la stazione eretta prolungata I fattori predisponenti sono: eccesso ponderale, gravidanze ripetute, sedentarietà, accanto a una modica ereditarietà. Le varici degli arti inferiori generalmente sono una patologia benigna ma possono rappresentare un problema per il paziente che ne è affetto, sia dal punto di vista estetico, sia per i sintomi determinati dalla stasi venosa cronica e che, sebbene tardivi, possono essere invalidanti. La terapia farmacologica consiste in farmaci che migliorano il trofismo venoso e riducono edema e permeabilità capillare . La terapia chirurgica può consistere o nello stripping, che permette di sfilare la vena safena interna o esterna dilatata, o nella scleroterapia, mediante la quale si trattano le piccole vene superficiali dilatate con un farmaco che ne determina la chiusura per trombosi ma si avvale anche di tecniche nuove e non invasive come il Laser o l’ablazione con radiofrequenza. Non esiste una definita correlazione tra ipertensione arteriosa e varici, se non per la presenza di fattori di rischio comuni quali quelli sopra menzionati. L’intervento di safenectomia può essere dunque affrontato serenamente senza che questo comporti ripercussioni importanti sulla patologia ipertensiva già nota e trattata adeguatamente.