Si tratta di due cose completamente diverse. L'angina instabile, tra l'altro, è per sua natura di durata limitata e, una volta esaurita la fase acuta, bisogna vedere quale è la patologia coronarica residua. Gli attacchi di panico costituiscono una problematica diversa sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico. I due temi vanno quindi precisati con l'aiuto di un cardiologo e di un neuropsichiatra.