La presenza di prolasso della mitrale non si correla di per sé ad aumentato rischio di infarto: già questo la dovrebbe tranquillizzare. La depressione e l’ansia possono correlarsi a un aumentato rischio di malattie cardiovascolari (e non solo), e vanno curate così come curiamo le altre malattie: non vanno trascurate. Detto questo, tenga presente che i più importanti fattori di rischio per l’infarto sono il fumo, il diabete, la pressione alta, la sedentarietà, l’obesità, lo scarso consumo di frutta e verdura, la dieta ricca di grassi: sono queste le cose che deve principalmente combattere chi vuole ridurre il proprio rischio futuro di malattie cardiovascolari. Se vuole proteggersi dal rischio di infarto, mantenga uno stile di vita sano, non fumi e faccia sport. La tachicardia che lei avverte può essere secondaria all’ansia: vedrà che se riuscirà a controllare questo problema (magari anche con l’aiuto di uno psicologo) i battiti del suo cuore tenderanno a normalizzarsi. Per quanto riguarda il caso di suo papà, provi a pensare se (oltre alla depressione) erano presenti o no alcuni dei classici fattori di rischio cardiovascolare (quelli che ho elencato sopra): in caso di risposta affermativa, è più ragionevole pensare a questi fattori - piuttosto che alla depressione di per sé - quale causa dei problemi cardiologici di suo papà. Cordiali saluti.