Sono Renzo di Trento di anni 55. Sono stato operato d'urgenza presso l'unità coronarica dell'ospedale S. Chiara di Trento il giorno 6 ottobre di quest'anno con stent in angioplastica alla coronarica sx con stenosi al 99 per cento e con coronaria dx occlusa dal 70 al 90 per cento non operata. Faccio presente che sono un paziente con diabete mellito in terapia orale e con ipertensione arteriosa riscontrata all'inizio di quest'anno. Sono stato dimesso dall'ospedale S. Chiara di Trento il 10 0ttobre e ricoverato all' Ospedale S. Pancrazio di Arco di Trento per la riabilitazione farmacologica e dimesso il giorno 23 ottobre per proseguire a casa detta cura con i seguenti farmaci: Cardiospirina, Plavix 75 mg, Carvedilolo 6,25 mg, Captopril 25, Nexium 20 mg, Allopurinolo 100 mg, Lasix, Metforal 500 e Novonorm 0.5. Il giorno 4 dicembre dovro' sottopormi a visita di controllo con Ecostress con Dipiridamolo. La domada che vi voglio fare è la seguente: secondo il vostro parere la seconda arteria ventricolare dx occlusa dal 70 al 90 per cento non operata e dopo questa cura farmacologica di circa 2 mesi dovrò sottopormi ad un nuovo intervento di angioplastica oppure dovrò continuare con una mirata e specifica cura farmacologica e quali rischi secondo voi potrei andare incontro se i medici cardilogi non interverranno con un'altro intervento di angioplastica. I più cordiali saluti.
Risposta del medico
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L’esame che le hanno programmato i suoi cardiologi serve per valutare se la stenosi della coronaria dx è funzionalmente ischemizzante; se la risposta fosse positiva tale arteria andrebbe rivascolarizzata. Per un’adeguata profilassi secondaria andrà portata la posologia del carvedilolo ai dosaggi max tollerati e mantenere la presisone arteriosa