Sono Sonia e scrivo per avere una risposta in merito alla situazione di mia nonna (73 anni). Soffre da due anni di
Fibrillazione atriale ed è in cura anticoagulante. Lo scorso luglio ha avuto un altro episodio che come al solito è rientrato spontaneamente dopo due giorni, ma le hanno prescritto una compressa di amiodarone al giorno. ho letto gli innumerevoli effetti indesiderati di questo farmaco e volevo sapere se, dopo due mesi e mezzo di
Terapia continuativa, non è il caso di sospendere o ridurre il farmaco. inoltre è da circa un mese che presenta caviglie molto gonfie, gli esami del
Sangue presentano un'anemia, ed ha difficoltà a respirare. la risposta del medico curante è stata questa: deve camminare!! ma navigando su internet ed inserendo queste problematiche è venuto fuori un quadro di scompenso cardiaco. preciso che attualmente segue questa cura: 1 compr. tareg 80 + 1 carvipress + 1 amiodarone, sintrom (come schema)+ 1 carvipress
-1 compr. torvast. visto l'interesse del medico curante, pongo a voi un'altra domanda: quando è il momento di intervenire chirurgicamente, o meglio quali sono i sintomi che possono far capire ai familiari che la situazione di scompenso sta peggiorando? Ringrazio anticipatamente per le risposte emi complimento per il servizio che fornite ai cittadini. Saluti. Sonia.