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Sono un impiegato di 29 anni. il primo episodio si

Sono un impiegato di 29 anni. Il primo episodio si è manifestato nel marzo 2003, dopo cena, mentre seduto stavo guardando la tv. Improvviso senso di oppressione, mancanza di respiro, percezione del battito cardiaco "in gola", aumento del battito (forte tachicardia) e senso di "morte imminente". Pochi minuti dopo, in posizione sdraiata, iniziai ad avere forti brividi incontrollabili su tutto il corpo senza perdita di coscienza, con conseguente cefalea (mal di testa) e chiaro sintomo di spossatezza (evidente agli arti inferiori). Corsa in ospedale, ECG e Pressione regolare: mi riscontrarono solo una evidente "agitazione". Ricordo che mi spaventai moltissimo, credetti ad un attacco cardiaco o infarto. Tutto bene fino a luglio del 2003, quando una domenica pomeriggio mi capitò la stessa cosa (controlli ospedalieri sempre negativi). Da luglio 2003 ho eliminato completamente il fumo (fumavo dal 1996 in media 10/15 sigarette al giorno), ho limitato il caffè (2 o 3 al dì, dopo i pasti) e non abuso di alcoolici (uso sporadico e limitato) nel tentativo di ridurre i cosidetti eccitanti. Nonostante questo da Natale 2003 noto un progressivo peggioramento: nel senso di una sempre maggior frequenza e continuità negli "attacchi" e della percezione di un senso di "malessere". Per lavoro e hobby passo molto tempo davanti al computer, ricordo che molti degli attacchi si sono verificati dopo esposizioni (più o meno lunghe) al monitor del pc, oppure ricordo anche recenti attacchi anche piuttosto violenti al cinema (?). Sintomi pre-crisi: senso di irrequietezza (evidente alle gambe), testa "pesante" (tendo a tenerla reclinata, prima e dopo l'attacco), fastidio a focalizzare lo sguardo e tendenza a distoglierlo, respirazione irregolare, vertigine (ma quasi mai senso di nausea e Vomito). Sintomi post-crisi: allo scomparire della tachicardia (che può durare anche 5/10 minuti) subito stanchezza, forti brividi sul corpo e senso di "calore" alla nuca. Inoltre posso notare che in concomitanza con questi attacchi ho un'attività di aria intestinale molto più marcata. Durante la crisi tendo naturalmente a scoprirmi, il calore che prima giudicavo normale i quel momento diventa oppressivo ed insopportabile. A volte ho l'impressione che la testa "balli" e se mi metto a parlare con una certa foga ho l'impressione di soffocamento/svenimento (così evidente da mozzarmi a volte le parole...), questo è successo più volte anche la mattina, al lavoro "senza" che vi fossero i sintomi pre e post crisi. Inoltre mi sono accorto che ho spesso le estremità (mani e piedi) fredde, ma non ricordo se questo fosse un problema presente anche in passato. A causa di cure dentistiche invasive di recente ho assunto Nimesulide ma l'ho sostituito con Ibuprofene (moment) pensando a possibili effetti collaterali. Le recenti (marzo) 2004 analisi hanno tutti valori "normali" e anche la ricerca per Helicobacter Pylori nelle feci ha dato esito negativo. Nondimeno, da diversi mesi (forse già dalla fine dell'estate 2003) noto piccole tracce di sangue rosso all'atto della pulizia (non ho dolori intestinali, nè provo dolore a defecare), finora ho però tralasciato questo disturbo ritenendolo di poco conto. Mi scuso per l'eccessiva prolissità, ma non riesco a farmi bastare le solite diagnosi di Ansia e Stress che i medici da me interpellati sembrano dispensare con eccessiva sufficienza. Grazie per la vostra attenzione!
Risposta del medico
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Non mi è chiaro se i controlli ospedalieri sono state delle semplici visite in Pronto Soccorso, dei ricoveri e se comunque vi è stato il consulto di un cardiologo. Mi sembra che in realtà le tachicardie di cui parla non siano state di fatto mai evidenziate tramite un elettrocardiogramma e conseguentemente non è chiara, in primo luogo, la loro esistenza ed, in secondo luogo, la loro eventuale natura. D’altra parte è possibile l’insorgenza di aritmie di breve durata che, al momento dell’arrivo in Ospedale, sono ormai cessate e non sono quindi più documentabili. Se effettivamente non fosse mai stato sottoposto ad una una vera valutazione cardiologica riterrei indispesabile farla: visto anche il suo importante coinvolgimento psicologico, un rilievo anche negativo potrebbe essere per Lei un risultato non trascurabile sul piano della tranquillità della vita di ogni giorno. In primo luogo mi sembrerebbe utile eseguire, tramite un Holter ECG, una registrazione per 24 ore dell’ECG durante le normali attività di vita per valutare se effettivamente, in presenza dei sintomi, vi è una tachicardia e di che tipo. Naturalmente sarebbe importante che una volta posizionato l’Holter lei svolgesse più attività possibili che Le causano i disturbi (visto anche che recentemente tali episodi sembrano essere diventati più frequenti e quindi più facilmente registrabili) onde cercare di evitare di fare la registrazione e non avere alcun disturbo. Un’adeguata visita cardiologica e il risultato di un tale esame (in presenza del disturbo) potrebbe orientare la diagnosi in maniera più precisa.
Risposto il: 27 Aprile 2004