Gentile Signora, mi limito a rispondere alle domande che mi pone, senza entrare nel merito della condizione da cui è affetta, che a quanto mi pare di capire comunque nel suo caso non appare di entità tale da richiedere provvedimenti particolari. La pervietà della fossa ovalis (in associazione o non ad aneurisma del setto interatriale) è presente non solo dalla nascita, ma addirittura “fisiologicamente” durante la vita fetale; ovviamente per documentarlo va eseguito un ecocardiogramma, che è inutile eseguire di routine in un neonato se non esiste un sospetto di cardiopatia significativa (e la pervietà della fossa ovalis non va considerata tale). Aggiungo che tale condizione è presente nel 20 % delle persone, ed è una condizione di norma priva di significato clinico. Solo in casi particolari diventa necessario prendere qualche provvedimento (argomento su cui non mi addentro in quanto ancora materia di dibattito per la comunità scientifica internazionale). Riguardo la seconda domanda che mi pone, senza alcuna fretta, faccia pure un controllo ai suoi bimbi, ma si tratta soprattutto di uno scrupolo.