Innanzitutto per porre un sospetto di questo tipo dovrei visionare l’elettrocardiogramma standard a 12 derivazioni e la tipologia delle sue extrasistoli, magari anch’esse identificate durante un normale elettrocardiogramma a 12 derivazioni. Se si trattasse dunque di extrasistoli con tipologia di provenienza dal ventricolo destro, la risonanza magnetica pare essere oggi l’esame più indicato per porre diagnosi ma soprattutto per escludere una cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro, ma credo che tali deduzioni siano gia state tratte dai colleghi che la hanno esaminata. In conclusione la risonanza magnetica è sufficientemente accurata per escludere la malattia in questione, ma andrebbe eseguita in un centro con esperienza nella valutazione del ventricolo destro, e se negativa ripetuta dopo almeno due anni. In caso di referto positivo, sulla base delle extrasistoli che lei mi descrive (soprattutto per la forma di breve tachicardia ventricolare), sarebbe indicato uno studio elettrofisiologico di induzione delle aritmie.
Per le altre sue domande credo cha una gravidanza in caso di malattia diagnosticata porrebbe il problema sia del rischio aritmico durante i 9 mesi, e soprattutto relativo alla scarsa disponibilità di farmaci antiaritmici considerati sicuri (tossicità fetale) durante il periodo gravidico. Potrei consigliarle di rivolgersi al Prof. Domenico Corrado e Dr. Buja e Prof Nava del policlinico di Padova (clinica cardiologia), che attualmente sono tra i migliori esperti mondiali nel campo della cardiomiopatia aritmogena.