E’ strano che i disturbi da Lei riferiti, tipici effetti collaterali delle statine, siano insorti dopo 10 anni di trattamento. La prima ipotesi è che Lei abbia associato alla terapia con statine la assunzione di altri farmaci (amiodarone, antibiotici, fibrati, etc) o sostanze (ad esempio succo di pompelmo) in grado di aumentare la tossicità delle statine. Se così non fosse, prima di abbandonare le statine che, oltre ad un effetto diretto sul colesterolo, possiedono una serie di azioni protettive a livello vascolare, indipendenti dai livelli colesterolemici, proverei ad assumere 80 mg di fluvastatina (1c/die, qualora non la stesse già assumendo) in quanto è la statina dotata di minore tossicità. Se anche questa via non fosse percorribile, non Le resta che imporsi una dieta ipolipemizzante (basso introito di carni rosse, uova, formaggi, con preferenza per verdure, pesce, carni bianche) ed attendere l’entrata in commercio anche in Italia dell’ezetimibe, un nuovo farmaco in grado di abbassare il colesterolo con un meccanismo del tutto diverso da quello delle statine. Questo farmaco pare possedere un tasso di effetti collaterali decisamente inferiore alle statine, una efficacia simile, mentre ancora non è noto se assicuri un effetto protettivo sul sistema vascolare indipendente dall’abbassamento del colesterolo, analogamente a quanto avviene per le statine. Esso può essere associato alle statine, che quindi potrebbero essere riassunte da Lei ad un dosaggio inferiore.