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Esperto Risponde

Studio per diventare infermiera e sto facendo una

Studio per diventare Infermiera e sto facendo una tesina sui rischi di contagio di Epatite C. Nell'ospedale della mia città non sono riuscita ad avere la disponibilità e le informazioni che speravo quindi mi rivolgo a Voi speranzosa. Volevo se possibile le risposte a queste domande: 1. sapere quali sono le percentuali di rischio aggiornate su contagio per ferita da ago cavo e contagio mucoso (schizzi di sangue nell'occhio); 2. influisce come per l'Hiv la risposta immunitaria? ad esempio a parità di carica virale inoculata un organismo debilitato (senza patologie da immunodeficienza) reagisce meno? un paziente sottoposto a cura antivirale è meno contagioso? Mi chiedo questo perchè so che il Virus dell'HCV tende a "mascherarsi" e quindi mi sorge il dubbio che sia inifluente la debilitazione o la quantità di virus inoculata. 3. L'esame dell' HCV-RNA (con PCR) indica immediatamente se c'è stato un contatto col virus? Esempio: se dopo un periodo di diciamo 4 settimane, se positivo sicuramente il contagio è avvenuto, se negativo va ripetuto perchè non c'è ancora certezza di reale negatività (anche con valori epatici - AST, ALT, GGT, Bilir. - nella norma)? E' corretto? 4. Pensavo che la guarigione completa non fosse possibile, invece leggendo qua e là ho letto di negativizzazione degli esami (anticorpi e RNA) dopo terapie tra cui quella con Interferone. Si può dunque tornare "sani"? Scusate se le domande sono molte ma questi sono i dubbi a cui non ho trovato risposta. Grazie infinite. Chiara.
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
Dr. Fegato.com
Le percentuali di contagio da ago infetto (needle stick) in campo medico sono poco note, essendovi relativamente pochi studi in merito; comunque non superano il 30% dei casi. Pertanto non rappresentano un rischio elevato, in caso di una singola puntura. Il contagio attraverso schizzi di sangue nell’occhio, poi, è addirittura aneddotico, cioè è stato segnalato un evento sporadico di tal genere, ma non esistono studi estesi. La risposta immunitaria influisce in ogni malattia infettiva e chiaramente un organismo immunodepresso reagisce certamente di meno ripsetto ad un soggetto sano. Un soggetto sottoposto a cura antivirale, se ha risposto favorevolmente alla terapia stessa, con scomparsa/riduzione del virus nel sangue, è meno infettante di un soggetto infetto che non è in terapia antivirale. Il test HCV-RNA è quello che con maggiore precisione, attualmente, ci può dire se il virus HCV sia presente o meno nel sangue di un soggetto. Se positivo dopo 4 settimane dal contagio allora non vi è dubbio che vi sia infezione. Se negativo può essere esclusa l’infezione. La guarigione dopo ciclo di terapia antivirale è possibile.
Risposto il: 30 Gennaio 2006