Il nuovo farmaco che lei ha da poco iniziato a prendere è ritenuto da numerosi studi clinici essere più efficace del precedente, che tra l’altro veniva somministrato tre volte alla settimana invece che una soltanto. Questo è il motivo per cui oggi la terapia dell’epatite C viene effettuata con IFN-pegilato, il quale differisce dai precedenti interferoni per il fatto che è stata aggiunta alla molecola precedente un’altra, il poli-etilen-glicole appunto, che ne determina una maggiore e più costante presenza nel sangue e quindi una maggiore efficacia distruttiva nei confronti del virus. Questa nuova terapia, in combinazione con le capsule di ribavirina, è in grado, in casi favorevoli (genotipo HCV differente da 1b) di far ottenere risposte terapeutiche sostenute in circa 80% dei casi.