Buonasera. In seguito ad una visita per l' assunzione come OSS in un ospedale, sono risultata positiva al quantiferon, raggi al torace negativo , esami feci e urine negativo, per cui mi è stata consigliata dall' infettivologo una profilassi con isoniazide 300 mg al giorno+vitamine B 1c al giorno per 6 mesi per infezione tubercolosi latente.Dato che il farmaco è epatotossico, ogni mese dovrò controllare le transaminasi ma sono preoccupata comunque perché non vorrei avere dei danni al fegato. È necessario secondo voi questa terapia? Che rischio ho effettivamente nel corso degli anni di sviluppare una tubercolosi attiva? Ho letto che è difficile che una infezione latente diventi attiva . Grazie per la vostra risposta
Gentile Signora, non si preoccupi per il termine tubercolosi latente. In realtà si tratta del primo contatto pregresso con il germe della tubercolosi, ed il Quantiferon è l'espressione della sua reazione immunitaria alla presenza del germe nel c.d. "complesso primario". Soprattutto i medici americani, che noi abbiamo seguito, consigliano una profilassi con Isoniazide per qualche mese per prevenire riattivazioni della prima infezione dal complesso primario. Riattivazione che si può verificare in particolari circostanze di debilità e di break immunitario. L'isoniazide ha una tossicità epatica, ma fortunatamente non in tutti i pazienti. Bisogna evitare alcool ed altre eventuali sostanze epatotossiche, farmaci compresi. Giusto il periodico controllo degli esami di funzionalità epatica.