una donna di 86 anni ha subito una frattura scomposta al femore, dato che rifiuta l'operazione, l'ortopedico ci ha consilgliato di somministrarle delle punture di eparina contro il rischio di emboli. ha affermato che tali punture dovranno esserle somministrate a vita, mentre il medico di famiglia sostiene che due scatole siano sufficienti. chi ha ragione?
La terapia con eparina va condotta per un periodo di tempo limitato e soprattutto nella fase acuta della frattura,poi va analizzata la terapia antitrombotica più idonea al caso,se persiste immobilità e rischio tromboembolico.Cordiali saluti