Gentile Signore,
il suo probelam sono i disturbi ad urinare che spesso si accompagnano all'ingrossamento della prostata, la cosiddetta ipertrofia (e non "ipotrofia" come scrive lei, che vuol dire l'esatto contrario ...). La tamsulosina non agisce quindi sul processo di ingrossamento, ma cerca di compensare i disturbi, tra i quali - come lei riferisce - vi è l'aumento della frequenza. Il medicinale appartiene alla categoria degli "alfa-litici", di cui sono in commercio alcune varianti, dall'efficacia tutto sommato piuttosto simile. Al momento non vi sono farmaci più attivi nei confronti di questo problema, pertanto se il risultato ottenuto non è soddisfacente, è segno che si debbano prendere decisioni differenti, ovvero di ordine operativo. Oggigiorno buona parte degli ingrossamenti prostatici può essere brillantemente risolto con interventi endoscopici che utilizzano il laser, che permette degenze molto brevi, nell'ordine delle 24 ore e scarsità di rischi ed effetti colaterali. La invitiamo a valutare questa possibilità in accordo con il su urologo di riferimento.
Saluti