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Esperto Risponde

Terapia non scorretta

Ho una cirrosi epatica da HBV scompensata con ascite (Child C punteggio 10) e sono in cura con lamivudina. Il piano terapeutico prevede lamivudina e successivamente in futuro, all'insorgenza di ceppi resistenti, lamivudina + adefovir in combinazione (terapia di salvataggio). Sono molto preoccupato perché di recente ho letto delle pubblicazioni secondo cui se la malattia epatica è già in scompenso come è nel mio caso, la terapia più appropriata dovrebbe essere da subito l'adefovir in monoterapia. Secondo quanto ho letto l'adefovir sarebbe infatti indicato "nella cirrosi epatica scompensata ed in prima linea da preferirsi alla lamivudina per minore probabilità di indurre resistenza": l'adefovir sarebbe cioé la terapia di prima linea in questi casi. Sempre da quanto ho letto mi sembra di capire che la lamivudina potrebbe indurre mutazioni e conseguente peggioramento della malattia con esiti molto seri (se non fatali) dato lo stadio avanzato della patologia (in pratica potrei non fare in tempo ad accorgermi della mutazione e la funzionalità epatica potrebbe precipitare nel giro di poco, prima cioè che riesca intervenire con l'adefovir). Vorrei conoscere il vostro parere in proposito e se invece concordate con la terapia che mi è stata data (cioè lamivudina e in futuro lamivudina + adefovir all'occorrenza). Aggiungo che faccio l'esame quantitativo dell'HBVDNA ogni 3 mesi e vi chiedo se per maggiore sicurezza non sia magari opportuno aumentare la frequenza dei controlli. Grazie molte.
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
Dr. Fegato.com
Effettivamente sembra che l'adefovir (od attualmente il farmaco recentemente introdotto entecavir) potrebbe essere la terapia di prima linea in questi casi. infatti la lamivudina potrebbe indurre mutazioni e, se non viene riconosciuto lo stato di avvenuta resistenza, un peggioramento della malattia con esiti seri. Il nostro parere in proposito è che la terapia che le è stata data non è scorretta in quanto c'è sempre la possibilità di intervenire nel correggere eventuali insorgenze di mutazioni, cioè lamivudina + adefovir all'occorrenza. Ripetere l'esame quantitativo dell'HBVDNA ogni 3 mesi è sufficiente.
Risposto il: 19 Marzo 2007