Egregia Signora, la Trasposizione dei grandi vasi con difetto interventricolare è una malattia abbastanza frequente, curabile e con una buona prognosi a distanza. In genere, in assenza di altri problemi, la gravidanza si svolge in modo normale, il parto può essere naturale, ma deve avvenire in un ambiente idoneo, in termini di assistenza perinatale, al fine di confermare la diagnosi alla nascita e predisporre il percorso terapeutico adeguato. L’intervento, correttivo, è neonatale, entro le prime settimane di vita. Il rischio operatorio è accettabile ed il risultato è soddisfacente. L’aspettativa di vita è buona, e solo il 10 – 15 % dei pazienti tornano all’attenzione del cardiochirurgo negli anni successivi, per risolvere problemi sopravvenuti con la crescita del bambino. Le tecniche chirurgiche e rianimatorie si sono molto affinate negli ultimi anni, minimizzando il rischio neurologico operatorio e perioperatorio. In sintesi è una malattia trattabile con un intervento chirurgico teoricamente definitivo con un rischio globale medio (inferiore al 10%), che restituisce al bambino un’aspettativa di vita buona.