Sono un ragazzo di 28 anni, soffro di mal di schiena ricorrenti, il problema non è grave anche perché passano mesi senza che avverto alcun fastidio.
Dopo tutti gli accertamenti (RM risulta una piccola protusione), e un iter di esercizi fisioterapici da seguire con costanza, il mio medico di base mi ha dato come approccio di terapia (al bisogno) Voltaren retard 100mg per due settimane (associato a lansoprazolo) da prendere quando il problema è più serio e invalidante. Oppure se si tratta di fastidi facilmente risolvibili momendol compresse da prendere per 3 giorni o più. Il tutto in base alla necessità.
Mi trovo abbastanza bene con la gestione del problema schiena. Mi chiedo questa terapia di assunzione a lungo termine (nonostante a volte passano periodi anche di mesi senza dovere assumere nulla) è sicura? In particolare volevo sapere quanto tempo necessita l'organismo per recuperare ed essere pronto ad un altro ciclo di fans. In quanto una volta mi è capitato di dover fare 2 settimane di Voltaren. E dopo solo una settimana a causa di un nuovo movimento errato/eccessivo ho dovuto fare altre 2 settimane di Voltaren. È un iter farmacologico sostenibile?
Buongiorno, più importante di ogni cosa è la costanza nell'eseguire esercizi rieducativi a scopo di prevenzione secondaria. L'approccio farmacologico del suo medico curante è corretto, nel senso che in fase acuta, se il quadro doloroso non si risolve in altro modo (cioè con riposo funzionale e posture antalgiche) occorre prendere i farmaci e la frequenza con cui lei descrive l'assunzione non comporta sostanzialmente alcun rischio (a meno che lei non abbaia altri problemi associati, quali ipertensione, diabete, malattie renali o epatiche, nel qual caso occorre la supervisione stretta del suo medico). Cordiali saluti.