Buongiorno, soffro di mal di testa da 16 anni, e ormai la situazione è pressoché invalidante. Sono andata numerose volte da numerosi specialisti che in base a risonanze e tac non hanno rilevato nulla di significativo atto a giustificare questo dolore pressante e snervante. Due anni fa, in seguito ad una risonanza prescrittami dal medico curante per controllare che fosse ancora tutto negativo, è risultata una degenerazione cistica della ghiandola pineale, segni flogistici a livello del seno sfenoidale, di cavità nasali posteriori bilateralmente e a livello del seno mascellare di sinistra. È risultato inoltre un piccolo focolaio di alterato segnale in corrispondenza del tavolato interno della diploe parietale al vertice a sede parasagittale a sinistra, caratterizzato da una sfumata iperintensità di segnale con possibile espressione di piccolo angioma osseo.
Con questi risultati ho interpellato un altro specialista, il quale mi ha assicurato che non c'è nulla di preoccupante ma siccome io ho ancora moltissimo dolore ho chiesto al medico se fosse necessario ripetere l'esame a distanza di tempo, perciò recentemente ho rifatto un'altra risonanza. Il referto è totalmente negativo, la degenerazione cistica rilevata in precedenza non è stata menzionata, mentre è stata chiarita la presenza dell'angioma osseo.
Mi sono rivolta a paginemediche per evitare di rispiegare nuovamente la mia situazione a coloro che trattano il mio problema come se fosse un capriccio, come se non avessi di meglio da fare e dato che si sono aggiunti nuovi sintomi (sdoppiamento e offuscamento della vista, problemi a parlare in caso di emicrania forte, sento sempre più spesso la necessità di stare al buio più totale per fare sì che il dolore molto lentamente diminuisca di intensità, non me la sento di guidare per lunghi tragitti a causa della vista) mi piacerebbe davvero molto trovare qualcuno che riesca a darmi finalmente una risposta.
Gentile Paziente, poichè ha già fatto gli accertamenti abituali nel suo caso, le suggerirei di non trascurare un'ipotesi che spesso non viene presa in considerazione: il ruolo che nell'insorgenza della cefalea può essere sostenuto dalla malocclusione dentaria e dalla scorretta postura della mandibola. Le è stata diagnosticata una Emicrania, che è una Cefalea così detta “ Primaria”, (le principali cefalee primarie sono l’Emicrania e la Cefalea di tipo Tensivo) : si tratta di cefalee di cui non si conosce la causa. Questa diagnosi dovrebbe preliminarmente aver escluso la possibilità che si tratti invece di una cefalea secondaria, quale é appunto la Cefalea derivante da problemi alla masticazione e all'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM). Infatti, sia in funzioni normali (deglutizione, masticazione) che patologiche (digrignamento, serramento) la mandibola, trascinata dai muscoli elevatori, ha la tendenza ad avvicinarsi alla mascella facendo perno sul condilo e fermandosi solo quando le arcate dentarie antagoniste entrano in contatto fra loro. Ma se questo contatto avviene per qualunque ragione (scheletrica, dentale, iatrogena, ecc.) in una posizione scorretta (morso profondo, deviato, retruso) ecco che, per un periodo di ore/giorno incredibilmente alto, indipendentemente dalla volontà o dallo stato di sonno o veglia, i muscoli masticatori risultano contratti, e predispongono all'insorgenza della cefalea. Se si riconosce nella problematica trattata, eventualmente mi faccia sapere. Cordiali saluti ed auguri