La presenza di mutazioni genetiche favorenti la trombosi espongono senza dubbio il portatore al rischio di eventi ricorrenti, tanto da rendere necessario il trattamento anticoagulante orale con Coumadin a lungo termine. Pur sottolineando che l’incidenza di trombosi riportata in studi condotti su specifiche popolazioni non necessariamente è applicabile ad un singolo individuo, un rischio di circa 1% all’anno è stato riportato per pazienti con trombofilia familiare in terapia con Coumadin rispetto a circa 5% all’anno in pazienti analoghi che non assumono terapia anticoagulante orale.