Una mia parente di 75 anni soffre di dilatazione del tratto ascendente dell'aorta (quello sopravalvolare): il diametro attuale 46 mm è rimasto sostanzialmente invariato da circa 1 anno, periodo nel qualew si è sottoposta a 3 controlli (ECG, Ecocardiogramma, visita cardiologica, terapia con: Zanedip 10, congescor 2.5, Blopress 16). Il referto dell'ultimo controllo è il seguente: Non disturbi e in particolare buon controllo dei valori pressori. E.F torace ben ventilato, lieve soffio sistolico elettivo. PAO: 140\70 mmHg. ECG:Esa. Alterazioni aspecifiche della fase di recupero ventricolare sx.Ecocardiogramma:
Aorta ascendente llievemente dilatata nel suo tratto sopravalvolare (4.6 cm), mentre all'arco è di normale calibro. Il
Ventricolo sinistro è nella norma, sia per volumi che per cinesi, aanche se vi è lieve ipertrofia delle pareti. Al colordoppler IA++\++++ con PHT di circa 400 msec. Minima è l'IM.
Tenuto conto della stazionarietà della situazione finora accertata e dell'età avanzata, quale delle seguenti strategie è preferibile:
i) non fare assolutamente nulla e tenere sotto controllo la situazione con i farmaci (che sembrano avere tamponato la situazione)
ii) operare nelle attuali condizioni di dilatazione, che forse rendo possibile un intervento mini-invasivo ("endoprotesi"?)
iii) attendere che si raggiunga un valore di soglia (quale?), oltre il quale diventa improcrastinabile l'intervento che - con il progredire della età - potrebbe diventare sempre più pericoloso. Il riscgio in quest'ultimo caso è maggiore rispetto alle eventualità i) o ii) ?
Se fosse consiglibile la strategia ii), potreste fornirmi l'indicazione di una struttura di Milano all'avanguardia in questo tipo di intervento.
Desidero aggiungere che nella famiglia di questa paziente un fratello è stato operato di
Aneurisma dell'aorta addominale (con esito positivo) al'età di 57 anni.