Buongiorno, ho 26 anni.
Sono un po' preoccupata perchè dopo altre due visite oculistiche non è stato riscontrato nessun problema che giustifichi il mio offuscamento visivo.
Premetto di essere miope, circa -6 ad entrambi gli occhi. Ho iniziato un percorso insieme alla mia psichiatra e sotto consiglio dei vari neurologi dai quali sono stata visitata, (per altro tipo di problema in origine) decisi di assumere circa 5-6 mesi fa antidepressivi. Iniziai con il cipralex che da subito mi causò midriasi con offuscamenti visivi e capogiri che non riuscivo a sopportare, benchè sapessi degli effetti collaterali che sarebbero potuti incorrere le prime settimane di assunzione, mi sembrava comunque esagerato; appena lo sospesi tornai a vedere come prima nel giro di pochi giorni. Parlandone con il mio medico di famiglia e la mia psichiatra di questo effetto collaterale decidemmo allora di optare per l'antidepressivo brintellix che iniziai a novembre 2017 con dosaggi veramente molto bassi.
Pochi giorni dopo le prime assunzioni, l'offuscamento visivo si ripresentò di nuovo ma cercai lo stesso di proseguire con la terapia che ero intezionata a fare. Ho sopportato quasi 2 mesi di visione offuscata e capogiri credendo che si sarebbero risolti, dopodichè ho smesso anche il brintellix. Continuo ancora ad avere questo problema ora. Ho fatto già due visite oculistiche che non hanno riscontrato nulla, ma io in realtà vedo ancora male e non mi passa assolutamente, anzi, mi sembra di accusare sempre di più e sono convinta che a causarmi questo offuscamento fastidioso e abbastanza invalidante sia stato proprio l'uso di antidepressivi.
Sinceramente sono spaventata, ho sospeso la terapia da più di due mesi. Posso chiedere un vostro parere?
Grazie mille.
Salve, ha fatto benissimo a sospendere il trattamento con antidepressivi perchè tra gli effetti collaterali ci sono, anche se non frequenti, disturbi visivi e midriasi. Quindi il curante deve sempre prendere molto seriamente quello che il paziente dichiara. Il curante inoltre se verifica che c'è incompatibilità con trattamento e suo preciso dovere proporre alternative o inviare.
Anche senza sapere il suo problema che l'ha portata a questa terapia, mi sento anche per la sua giovane età, di suggerire uno specialista in psicoterapia cognitivo comportamentale, che saprà aiutarla senza nessun effetto collaterale spiacevole e pericoloso.
Saluti