Circa quattro anni fa, sulla base di un reperto radiologico, mi è stato diagnosticato un
Sarcoma osseo, l'area interessata era la zona circostante il secondo dito del piede destro. Voglio precisare che già la relazione del radiologo faceva intuire una prospettiva di questo tipo. A seguire sono stata sottoposta ad ago aspirato e al carotaggio, il cui esito ha escluso la diagnosi iniziale. Tuttavia, mi è stato consigliato il ricovero per intervenire chirurgicamente, potendosi trattare di un
Tumore benigno o a bassa malignità (se ricordo bene è stato definito condroma). Nel corso del ricovero sono stata sottoposta a risonanza magnetica (total body), in seguito alla quale mi è stato detto che il quadro era compatibile con quello di una
Frattura "da durata" che, peraltro, si presentava in via di calcificazione. Non sono stata operata e mi è stato suggerito di fare controlli radiologici periodicamente, cosa che per un certo periodo ho fatto. Sorvolando su tutte le conseguenze che una tale vicenda comporta sul piano psicologico, e nei limiti che l'impossibilità di vedere le lastre comporta, vorrei essere aiutata a capire.
1) Che cosa è una frattura "da durata" ?
2) Che possibilità ci sono di confonderla con un sarcoma osseo ?
3) Che cosa dovrei fare ?
Aggiungo che non ho fastidi da un lungo periodo, salvo una accentuata sensibilità alle variazioni metereologiche e il ricordo di un pessimo momento !
grazie