Sono convinto di si, perché credo esista in ogni persona una tendenza proattiva che, anche nei momenti di maggiore debolezza, le porta a lottare con le uniche modalità che sentono di avere a disposizione, per muoversi verso la crescita, verso il divenire: per uscir fuori da quella condizione di sofferenza. Molto spesso in quelle modalità sono presenti delle inclinazioni verso il mondo spirituale, la religione, la poesia o l'arte ... altre volte si ricorre allo psicoterapeuta. In un modo e nell'altro per legittimare e dare un senso alla propria esistenza e al proprio dolore. A partire da ciò, è anche possibile "vivere" il disagio in maniera accettabile o addirittura cambiare prospettiva e quindi cambiare modalità e stili di vita. Coraggio, è possibile.
Dott. Tripeni