Studi di follow-up di lunga durata sull’argomento non ce ne sono, visto che la tecnica è di introduzione relativamente recente. Le complicanze più temibili sono quelle legate alla formazioni di trombi intracardiaci, il cui rischio è maggiore nei primi mesi dopo l’impianto del device. A tal fine viene consigliata una terapia antipiastrinica od anticoagulante per un periodo limitato dopo l’impianto. Un punto interrogativo riguarda il rilascio di nichel e le eventuali intolleranze a lungo termine. Riguardo alla attività subacquea sarà necessario verificare alcuni mesi dopo l’impianto la perfetta tenuta del device. Per tale scopo alcuni autori suggeriscono l’iniezione del mezzo di contrasto da una vena degli arti inferiori e la verifica dell’eventuale passaggio di MDC con ecotransesofageo o eco transcranico durante manovra di Valsalva.