Premesso che nostra intenzione è quella di non entrare assolutamente nel merito legale e legislativo della questione, in quanto del tutto inesperti, il giudizio, medico, del test CDT è abbastanza favorevole. Tale esame si va ad integrare ad altri test per la valutazione dell’abuso di alcol, quali la GGT, il VCM, etc. Il test CDT ha il vantaggio che si positivizza anche per assunzioni di alcol precedenti al momento dell’effettuazione del test, anche se saltuari e presenta una maggiore specificità rispetto ai precedenti test. C'è infatti da chiedersi se la GGT da sola sia sufficiente e se il valore della CDT sia realmente necessario per la diagnosi in laboratorio dell'abuso alcolico. Sono stati effettuati degli studi valutando l’efficacia dei tests da soli e congiuntamente. In generale si può dire che non c'è correlazione tra CDT, %CDT e GGT. Tuttavia il dosaggio del CDT e della GGT contemporaneamente dà
informazioni più complete. A questo riguardo in letteratura sono stati pubblicati studi: 1) per seguire le abitudini dei bevitori che manifestano GGT ancora normali,
2) per valutare il procedere dei pazienti in trattamento per alcolismo; 3) per verificare il consumo alcolico; 4) per monitorare il consumo di alcol in uomini che ingeriscono 20-60g etanolo/die. In conclusione nell'abuso alcolico la CDT è il marcatore più specifico (minore numero di falsi positivi), mentre la GGT è più sensibile. Paragonata alla CDT, la GGT dà risultati falsamente positivi nello studio dell'abuso alcolico in particolari malattie come malattie ostruttive del fegato, cirrosi, carcinomi e metastasi epatiche ma anche insufficienza cardiaca, mononucleosi, trapianto renale, ipertiroidismo, pancreatici e diabete mellito, solo per fare gli esempi più frequenti. In contrasto con la CDT, la GGT risente di interferenze da parte di numerosi farmaci barbiturici, cefalosporine, estrogeni, contraccettivi orali, fenitoina, primidone, tireostatici, steroidi anabolizzanti, fenotiazine e farmaci antireumatici.