Il problema della sensibilità al Nichel per chi deve impiantare un device che è costruito con questa lega ha molte sfaccettature. La mia esperienza personale nei tre casi in cui ho trattato pazienti con allergia al nichel è stata positiva in quanto questo non ha creato nessun problema e lo stesso è successo ad altri due mie colleghi con altri due pazienti. Dalla revisione della letteratura specializzata più recente si vede che l’impianto in pazienti allergici può dare cefalea , dolore toracico, a volte minimo versamento pericardio. Tale sintomatologia e/o altra manifestazione clinica in genere viene dominata dalla somministrazione per circa 3-6 mesi di copidogrel insieme all’aspirina. Si osserva anche che tali manifestazioni anche se raramente si hanno in pazienti che non hanno allergia al nichel né ad altre sostanze. Nel mio centro faccio un test di sensibilità attaccando provvisoriamente con un cerotto sulla cute il Device che dovrà essere impiantato ed osservo dopo alcuni giorni quali sono le manifestazioni cliniche sia locali che sistemiche e poi decido che tipo di farmaco somministrare prima dell’impianto. Comunque dai dati della letteratura si evince che in un solo caso al mondo si è dovuto sottoporre il paziente ad intervento chirurgico per togliere il device e chiudere il difetto con un patch senza alcun rischio aggiuntivo, direi quindi che anche in questo caso non è successo nulla di irreparabile (esisteva l’indicazione clinica alla chiusura del difetto) , pensiamo che prima dell’avvento di questa tecnica tutti i pazienti dovevano essere operati. La signora dice che ci sono tante persone allergiche al nichel il che è verissimo e sono per la precisione il 15% della popolazione ma dai dati personali e da quelli descritti in letteratura non sembra che questo problema non possa essere risolto con un buon trattamento medico associato alla chiusura percutanea e che non tutti ma anzi una minima parte dei pazienti allergici al Nichel presentano una sintomatologia o segni stumetali riferibili alla ipersensibilità. Teniamo conto inoltre che la maggior parte dei device che noi impiantiamo attualmente in altri distretti periferici sono in nichel o hanno componenti in nichel e che non hanno costituito per ora un grosso problema. Le protesi comunque possono essere rimosse e i problemi non si verificano a distanza ma poco dopo l’impianto. Per ora non ci sono altri materiali così versatili come il nitinolo (nichel) che diano la stessa sicurezza e maneggevolezza.