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L'embolo può essere un coagulo ematico (la causa più frequente), oppure goccioline di grasso (dovute ad esempio alla frattura del femore).
I disturbi lamentati dal paziente possono essere lievi (palpitazioni, modesta mancanza di fiato, respirazione accelerata, dolore al petto e tosse secca) se il vaso ostruito è piccolo, oppure molto gravi (fame d'aria, perdita di conoscenza, tachcardia, ipo-ossigenazione, aritmie, tosse, dolore al torace, ecc.).
Come avviene un'embolia polmonare?
L'apparato circolatorio trasporta il sangue in tutto il corpo attraverso un'articolata rete di arterie e vene. Il sistema venoso è la parte di apparato circolatorio che si serve delle vene per far ritornare al cuore e ai polmoni il sangue usato, che ha già ceduto il suo ossigeno. A volte, delle irregolarità della parete delle vene (in particolare, nelle zone dove il sangue scorre lento, come attorno alle valvole venose) possono formare un coagulo di sangue, o trombo. Una volta formatosi, il deposito di fibrina e di globuli rossi sul trombo può provocare un aumento delle sue dimensioni all'interno delle vene. Oltre a provocare l'infiammazione delle vene e l'ostruzione del flusso di sangue, vi è il forte rischio che i trombi, tutti o in parte, si stacchino dalla parete venosa e si mescolino al flusso sanguigno. Questi trombi in circolazione, o emboli, possono depositarsi nei piccoli vasi sanguigni dei polmoni. A questo punto i coaguli, chiamati emboli polmonari, possono ostruire il flusso di sangue ai polmoni, provocando mancanza di respiro, senso di lievi vertigini, tosse, dolori al torace, e anche perdita di coscienza e morte. La comparsa dell'embolia polmonare è un'emergenza che richiede un tempestivo intervento del medico.
Ultimo aggiornamento: 30 Luglio 2016
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