- Genetica, ambiente, stile di vita: sono diversi i fattori che concorrono allo sviluppo del Tumore al seno. Tra questi, come e quanto incide l'alimentazione?
- Parliamo di prevenzione del cancro: quali sono gli alimenti più adatti allo scopo?
- È opportuno seguire una particolare dieta in caso di radioterapia e chemioterapia?
- I trattamenti oncologici possono ridurre l'appetito: come invogliare i pazienti ad alimentarsi in modo adeguato?
Uno stile di vita sano, che include una serie di regole per l’alimentazione, può ridurre il rischio di un tumore. Intervista al Dott. Daniele Grumiro, esperto in Nutrizione Oncologica.
Genetica, ambiente, stile di vita: sono diversi i fattori che concorrono allo sviluppo del Tumore al seno. Tra questi, come e quanto incide l'alimentazione?
In condizioni normali, la maggior parte delle cellule dell'organismo si divide e si duplica in una maniera ordinata e ben regolata, ma se, per diverse cause, i meccanismi regolatori si alterano, le cellule si duplicano incontrollatamente dando origine ad una massa di cellule definita 'tumore'. La genetica nell'insorgenza del tumore ha un ruolo importante, ci sono sempre alterazioni a livello dei geni che portano alla formazione del tumore.
Anche la 'familiarità' può avere un ruolo; se ci sono stati diversi casi di Cancro in famiglia occorre prestare maggiore attenzione, seguire stili di vita sani e sottoporsi con regolarità ai controlli suggeriti dal proprio medico. È possibile ereditare un gene mutato che rende la cellula più suscettibile alla malattia ma, perché il tumore possa svilupparsi e crescere, è necessario che si verifichino altre mutazioni; pertanto anche se si parla di 'familiarità' non significa che tutti i membri di una famiglia prima o poi si ammaleranno.
Nel caso del tumore al seno la probabilità aumenta se si sono ereditati i geni BRCA-1 o BRCA-2. Agire su alcuni fattori di rischio modificabili riduce la probabilità di sviluppare un carcinoma mammario. Attività fisica regolare, ridotto consumo di alcol e dieta equilibrata (tipo mediterranea) possono migliorare l'assetto metabolico e ormonale e quindi prevenire l'insorgenza del tumore al seno. L'Alimentazione errata incide per il 35% sullo sviluppo di una patologia tumorale.
Parliamo di prevenzione del cancro: quali sono gli alimenti più adatti allo scopo?
Quando si parla di prevenzione non esiste un unico alimento ma un insieme di alimenti o meglio uno stile di vita che, rispettando alcune regole, può ridurre drasticamente il rischio di ammalarsi di cancro. Se pensiamo al tumore al seno bisogna evitare le brusche variazioni glicemiche quindi, non bisogna abbondare con gli zuccheri, mentre la carne non ha rilevanza significativa. Cosa diversa se invece si parla di carni lavorate (insaccati, carne in scatola); se invece si pensa al tumore colon-retto, la carne ha una rilevanza molto maggiore, in particolare le carni grasse. Un aumentato apporto di fibre (tipico di chi si nutre con abbondanti quantità di vegetali) è un fattore protettivo per tutti i tumori.
È opportuno seguire una particolare dieta in caso di radioterapia e chemioterapia?
La chemioterapia/radioterapia riducono l'appetito, creano infiammazione a diversi livelli, per es. le mucose del cavo orale e dell'intestino; si crea un aumento dello stress metabolico, che di conseguenza richiede più energia al corpo, nonché alterazioni del metabolismo glucidico. Sono questi gli effetti più comuni riscontrati nei pazienti oncologici in trattamento e la conseguenza non è un maggior introito calorico e una scelta oculata dei cibi ma, al contrario di ciò che si dovrebbe fare, si mangia meno di ciò che si necessita, e a tavola molte volte non ci si siede più se non in pochi casi.
Per queste ragioni il trattamento nutrizionale andrebbe iniziato prima delle terapie farmacologiche o, meglio ancora, dal momento della diagnosi. La dieta non è generica e può essere formulata solo dallo specialista in base all'anamnesi del paziente.
I trattamenti oncologici possono ridurre l'appetito: come invogliare i pazienti ad alimentarsi in modo adeguato?
La riduzione dell'appetito e la conseguente perdita di peso possono costringere l'oncologo a ridurre o sospendere le terapie antitumorali e, eventualmente, sottoporre il paziente a un trattamento di nutrizione artificiale. La cosa importante è farsi aiutare e non seguire solo i propri stimoli; esistono farmaci che possono migliorare l'appetito e integratori che possono contrastare la perdita di peso, ma ciò deve essere fatto solo dietro consiglio del medico curante o dello specialista in nutrizione.